Suono per te … amata
(prima puntata)
Stesso rito tutti i giorni
non so da quanto tempo suono
in questo localino dove mi guadagno
un desiderato
pezzo di pane.
Ma qualcosa è cambiato quel giorno
quando ti ho vista catturata
dalle note del mio pianoforte
e mi hai invitato al tuo tavolo
dicendo al mio capo
che volevi conoscermi.
Io che odio fare queste cose
ma …
per un pezzo di pane
devo essere gentile con i clienti
e sono venuto da te.
Mi guardavi …
e con gli occhi mi parlavi
mentre io impacciato
arrossivo come
un bambino.
Da quella sera ogni venerdì solito tavolo
con la tua inseparabile bottiglia.
Mi onoravi dei tuoi sguardi
mentre i tuoi pensieri
penetravano l’anima
del mio … pianoforte.
A fine serata da protocollo
mi aspettavi per invitarmi a stare con te
in un letto da sogno con lenzuola di seta
che si fondevano
nella tua pelle liscia e vellutata.
E quando mi svegliavo
trovavo nel letto impregnato del tuo profumo
un biglietto con sopra scritto due righe:
Io rientrerò all’ora di pranzo
se vuoi pranziamo insieme.
Ma io non potevo pranzare con te
perché avevo una persona da incontrare
e non potevo deluderla
per cui di corsa andavo nel mio monolocale
e lei immobile aspettava le mie carezze …
il mio pianoforte.
E quasi un anno che ogni venerdì
stiamo insieme poche parole
ma tantissimi intrecci
in fusioni di corpi
e di anime amalgamate in un rito
chiamato … amore.
Ho sempre pensato che mi usassi
ma ero felice
perché per un attimo assaporavo
un sogno che alimentava il mio cuore
affamato d’amore.
Ma quando quella sera
mi hai detto che era un anno
che facevi l’amore solo con me
ed io ero l’unico uomo
che faceva vibrare
la tua anima …
… sono rimasto immobile
vedendoti scomparire nel buio
e senza che io dicessi qualcosa
per impedire che tu andassi via
mi rifugiai da lei per …
… suonare …
… suonare …
… suonare questa melodia per … te
Roberto Antonio
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