Il buco nero
Ci siamo cercati
e nei labirinti camuffati tra la folla
ci siamo trovati
è stato facile incontrarci
eravamo i soli
a emanare lo stesso identico dolore.
Una selezione fatta
sulle lacrime di un passato
di nottate interminabili
e di giornate squallide
per quel morbo maledetto
chiamato … amore.
L’amore
conosciuto come desiderio
ed è quello che ci ha dannati nella solitudine
tra angoscia e tristezza fino a quando
quel dì
ci siamo incontrati.
Quel giorno
io capii
tu capisti
noi capimmo
che l’attesa era finita
con l’avvento di una nuova vita.
Una nuova galassia era nata
e l’avevamo chiamata … liberazione.
Un big bang immenso
sventrò quel buco nero
e ne fece un paradiso celeste
liberando la mente dalla castità inculcata
che la materia oscura incatenava.
Ogni pensiero era una stella
che brillava di piacere.
Corpi illuminati dal Dio amore
che ubbidivano solo ai lori creatori.
L’immaginazione divenne realtà
e la costellazione desiderio dipinse il cielo.
Noi che eravamo nel cosmo
a bruciare energia vitale
nel possederci senza limiti planetari
non abbiamo dato tregua al cuore
di pompare quel succo astrale
che ci ha fatto innamorare.
Un continuo assimilare di plasma
fino ad esaurire quella materia
che teneva in vita
il nostro sistema solare
e quel buco nero di nuovo
lì … appare.
Lì
tra le stelle
adesso c’è lui
il nulla
che ci aspetta e non ha fretta
di ingoiarci di … annullarci.
Con la purezza
nel cuore ci siamo amati
e nella costellazione desiderio
l’energia cosmica ci liberò
da quel buco nero che ci aveva imprigionati.
Ora in questo spaziotempo
se in quella prigione tetra
non vogliamo scomparire
con una supernova
dobbiamo rigenerare
quel nucleo stellare di nome … Amore.
Ci basta poco
un minutissimo big bang
per salvarci
da quel risucchio nel nulla
tra lo squallore
e la inevitabile fine del … buco nero.
Roberto Antonio
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